Voci di confine. Il limite e la scrittura

09.01.2011 19:55

Nei prossimi giorni è in libreria Voci di confine. Il limite e la scrittura (Moretti & Vitali). E’ un mio libro già uscito nel 1993 per le edizioni Ripostes e che ora l’editore Moretti & Vitali pubblica in una nuova versione, con una introduzione di Flavio Ermini e una mia Premessa, in cui racconto la storia di questo libro e la sua presenza costante, coi suoi diciotto anni, nel mio percorso.

Qui di seguito, la mia Premessa.

 

E’ per me motivo di grande piacere e particolare soddisfazione la nuova edizione di Voci di confine, a quasi 20 anni di distanza. Questo piacere è reso ancora più grande dal fatto che il maggiore artefice di questa riedizione sia Flavio Ermini. Fu la prima uscita di questo libro l’occasione che ci fece conoscere: da allora, e per tanti anni, si è annodato il nostro rapporto in dialogo con “Anterem”, la rivista da lui diretta, dialogo fatto di saggi, articoli, prefazioni, conferenze.

Tramite del nostro incontro fu Rubina Giorgi; di lei ancora conservo la bella lettera scritta con inchiostro colorato, in cui mi diceva di aver letto il libro e di proporsi per un primo contatto tra me, Ermini e la rivista. Poco dopo la sua pubblicazione, questo libro cominciò ad essere occasione di miei lavori in comune con filosofi ma anche con artisti e poeti.

In queste pagine ci sono tracce di saggi a cui lavoravo nello stesso periodo, come Segnalibro ma soprattutto Ermeneutica del gioco, contemporaneamente al quale le Voci furono scritte, come in una sorta di “quaderno degli esercizi”, e sempre in queste pagine ho ritrovato spunti, digressioni, accenni da cui hanno poi preso avvio, negli anni, Sull’Athos e Necessità della filosofia.

Voci di confine mi accompagnò anche nel mio sconfinamento definitivo da Caserta e dall’Università di Napoli a Roma e all’Università “La Sapienza”, prima invitato da un gruppo di studenti che avevano adottato il libro per un loro seminario e poi chiamato dalla facoltà di Scienze della Comunicazione ad ‘inaugurare’ la cattedra di Storia della filosofia, prima, e di Estetica, poi, ricoprendo appunto cattedre fino ad allora assenti in quella facoltà.

Le Voci di confine, spesso, compaiono nei miei lavori più recenti, dedicati ai temi del silenzio, della trascendenza, dello stile in filosofia e della filosofia come via esperienziale. E così alcune pagine delle Voci sono apparse sul blog letterario “Nazione Indiana” diventando poi un capitolo di Ermeneutica e scrittura.

Voci di confine” è diventato poi il titolo di una sezione da me curata, nel 2007, per il Festival della Filosofia di Roma.

Infine, questo libro è presente in diverse parti di Valéry Vartan. L’idea fissa che fa zum, l’opera-dialogo che, insieme a Pasquale Panella, ho scritto e portato in scena nel 2008.

Tutte le persone finora citate o ricordate ringrazio qui per aver discusso, negli anni, con me di questo libro. Soprattutto, desidero qui ricordare e ripetere la dedica che era scritta nella prima pagina della prima edizione: “Ad Aldo Masullo; all’ascolto di un suo discorso sul limite questo lavoro, tacendo, si è dedicato”.

 

Lucio Saviani

Roma, novembre 2008